mercoledì 31 agosto 2011

............ gli ex Allievi del «Massimo»


I compagni di classe, da Montezemolo a Magalli: «Snider il più bravo, ma Mario ci faceva copiare»


ROMA - Uno scherzo che già rivelava un destino da showman (aggiunto alla bocciatura in prima liceo) costò a Giancarlo Magalli l' espulsione dall' Istituto Massimiliano Massimo, severa scuola retta dai gesuiti, erede di quel Collegio Romano espropriato dal Regno d' Italia ai padri di sant' Ignazio nel 1870 e trasformato nel laico «Visconti». Racconta Magalli, allora compagno di classe di Mario Draghi (e non solo): «C' era non so che ingrato compito in classe. Passai la notte a comporre un cartello: "Comune di Roma-Aula chiusa per disinfestazione". Perfetto, avrebbe ingannato chiunque. Durante la messa del mattino, il corridoio era deserto. Sigillai la porta della classe col nastro adesivo, appesi la scritta. Successe il finimondo, qualche professore ci credette. Poi mi beccarono. E addio. Mario, che spesso ci passava i compiti in pullman, sicuramente se la ricorderà, quella mattinata...». Il Massimo di quegli anni produsse una manciata di sezioni piene di future personalità. Fino al V ginnasio Draghi studiò in classe con Luca Cordero di Montezemolo e Cristiano Rattazzi: «Poi Luca e Cristiano traslocarono

BRAVI BRAVI ...................

............  bravo il nostro "formigoni", tasse in più di nuovo per la regione lombardia (scritta non a caso in minuscolo) sapete solo aumentare tasse di qualsiasi genere, cominciate a prendere meno voi, PAGLIACCI.

DA VILLA TORLONIA villa Visconti A VILLA ADA DA MUSSOLINI AD HAMMER 4^ parte


DA VILLA TORLONIA villa Visconti A VILLA ADA DA MUSSOLINI AD HAMMER 3^ parte


DA VILLA TORLONIA villa Visconti A VILLA ADA DA MUSSOLINI AD HAMMER 2^ parte


martedì 30 agosto 2011

DA VILLA TORLONIA A VILLA ADA DA MUSSOLINI AD HAMMER 1^ parte


VIDEO INFORMAZIONE


Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale


di Andrea Degl'Innocenti – tratto da http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/islanda_rivoluzione_silenziosa.html
L'hanno definita una 'rivoluzione silenziosa' quella che ha portato l'Islanda alla riappropriazione dei propri diritti. Sconfitti gli interessi economici di Inghilterra ed Olanda e le pressioni dell'intero sistema finanziario internazionale, gli islandesi hanno nazionalizzato le banche e avviato un processo di democrazia diretta e partecipata che ha portato a stilare una nuova Costituzione.
Oggi vogliamo raccontarvi una storia, il perché lo si capirà dopo. Di quelle storie che nessuno racconta a gran voce, che vengono piuttosto sussurrate di bocca in orecchio, al massimo narrate davanti ad una tavola imbandita o inviate per e-mail ai propri amici. È la storia di una delle nazioni più ricche al mondo, che ha affrontato la crisi peggiore mai piombata addosso ad un paese industrializzato e ne è uscita nel migliore dei modi. 

lunedì 29 agosto 2011

....... ALLA FACCIA ...............................


SIGNORAGGIO, DEBITO PUBBLICO, BANCHE, PRIVATIZZAZIONI


Quei superdirigenti pagati con un doppio stipendio


GIOVEDÌ 25 AGOSTO 2011


Il governatore Formigoni dice che i cittadini chiedono un segnale: vendere le Poste, la Rai, il patrimonio immobiliare. L'esperienza ha purtroppo insegnato che finora vendere significa svendere, o meglio, profitti privati e perdite pubbliche. Il ministro è sempre lo stesso, quello della cartolarizzazione più grande del mondo, ovvero la vendita degli immobili degli enti previdenziali, attraverso società di diritto lussemburghese, Scip 1, 2 e 3. Un fallimento pagato da noi e che qualcuno ha definito «romanzo criminale». Forse il cittadino avrebbe maggiore fiducia se a vendere fosse una nuova generazione politica. Certo è che il primo segnale che il cittadino, quello che deve continuare a tirarsi il collo, oggi chiede, è di farla finita almeno con privilegi che gridano vendetta e che si continua ad escludere dalla cura dimagrante.

Paolo Barnard: il vero potere mondiale ci vuole schiavi


Chi decide il nostro futuro? Quegli «ometti in doppiopetto blu» che in teoria possiamo promuovere o bocciare col voto? No, purtroppo: quelle sono solo «le marionette del vero potere», che risiede lontano, protetto da palazzi inaccessibili, da cui dirama ordini attraverso il più micidiale degli strumenti: la finanza. Il mondo ci sta franando addosso? Non è un caso: era tutto perfettamente previsto. Anzi: organizzato. Da chi è al lavoro da decenni per compiere “il più grande crimine”: lo smantellamento della democrazia, la fine della sovranità, la privatizzazione degli Stati, l’eutanasia della politica. Una piovra elusiva, senza volto, ma pressoché onnipotente e dalle mille sigle: Bilderberg, Wto, Unione Europea e Bce, Fmi, con tanto di lobby e think-tanks, banche centrali, mafie.

E’ il potere vero, quello che può stabilire la rovina di intere nazioni per specularci sopra e realizzare guadagni favolosi, al di sopra degli Stati e della politica. La tesi, attorno a cui lavorano diversi “eretici” italiani, è stata messa a fuoco e divulgata in modo organico e con vastissima documentazione da Paolo Barnard, pioniere della tv-verità prima con Santoro ai tempi di “Samarcanda” e poi con “Report”, fino alla rottura polemica con

Banche Armate 2009


Triplicati per le banche italiane i compensi di intermediazione sulla vendita di armi all’estero. Abbiamo letto in esclusiva la relazione. Ed ecco i dati
Banca nazionale del Lavoro, Intesa-San Paolo e Unicredit: sono le principali banche italiane coinvolte nel commercio di armi. Nulla di illegale - intervengono in operazioni regolarmente autorizzate - ma si tratta evidentemente di attività da non pubblicizzare troppo, tanto che sono stati gli stessi istituti di credito a chiedere al governo di non rendere pubblica la Relazione del ministero dell'Economia e delle Finanze su esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, che invece la Voce ha potuto leggere. E le "banche armate", sulla scia del grande aumento dell'export di armi made in Italy e sfruttando l'onda lunga dell'aumento delle spese militari sostenuto dal governo di centro-sinistra di Prodi (+ 22%, in due anni), hanno fatto grandi affari, triplicando i «compensi di intermediazione» che hanno incassato dai fabbricanti di armi.

IL SEGRETO DI OZ


RIFLESSIONE .....




È singolare che gli stessi individui che parlano con stile raffinato di libertà politica e che considerano come uno dei diritti inalienabili dell’umanità il diritto di imporre le tasse non abbiano scrupolo di ridurre una grande proporzione delle creature a loro simili in condizioni tali da essere private non solo della proprietà, ma anche di quasi tutti i diritti. La fortuna non ha forse prodotto una situazione più di questa in grado di ridicolizzare un’ipotesi liberale o di mostrare quanto poco la condotta degli uomini sia, in fondo, orientata da qualche principio filosofico. (John Millar)

Lo zio Hugo nazionalizza (e rimpatria) l'oro.


1930venezuela10bolivaresobv400.jpgSarà pure un tremendissimo dittatore che merita l'esportazione di Bondi e Schifani a suon di bombe, ma lo zio Hugo una ne fa ecento ne pensa. Dopo essersi ripreso saldamente in mano il petrolio del Venezuela, con sommo scandalo internazionale, adesso ha repentinamentenazionalizzato il settore dell'estrazione aurifera e sta rimpatriando l'oro nazionale che si trova all'estero.
L'oro venezuelano si trova, per la gran parte, in Gran Bretagna, e il resto in USA e Canada. Circa il 64% dell'oro è fuori dal Paese, e il Venezuela è al 14mo posto tra i detentori delle maggiori riserve auree.
L'Italia è invece al 4 posto, con otto volte l'oro di Chavez, e il 71% nelle riserve internazionali. Ma qui nessuno muove foglia per riprendersi nulla: siamo un Paese democratico, per fortuna!

ADAM KADMON IL SIGNORAGGIO - I MISTERI DI OBAMA


Veltroni: "Dimezziamo il parlamento ma non dimezzate il mio stipendio"


L´intervento di Walter Veltroni sul Corriere della Sera di qualche giorno fa mi ha convinto dell´'insostenibile superficialita' della casta. Sono talmente fatui questi signori che, senza particolari differenze tra destra e sinistra, modificare la Costituzione per loro e' uno sport come la caccia alla volpe per i lord inglesi.